bullet3 Ottimo   Matisse

Matisse, Henri

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INTRODUZIONE

Matisse, Henri (Cateau-Cambrésis 1869 - Nizza 1954), pittore e scultore francese, principale esponente del movimento fauve e figura fondamentale nello sviluppo dell’arte contemporanea. Cresciuto in una famiglia di commercianti, studiò giurisprudenza a Parigi (1887-1889), intraprendendo quindi la carriera dell’avvocatura. Nei primi anni Novanta del secolo abbandonò tuttavia la professione per dedicarsi agli studi artistici: frequentò numerose scuole, tra cui l’Académie Julian, l’Ecole des Beaux-arts, l’Ecole des arts Décoratifs. Nell’atelier di Gustave Moreau, tra il 1895 e il 1899, ebbe modo di analizzare e copiare alcune opere della tradizione accademica, passata e recente. I suoi lavori di questi anni rivelano la consonanza con un certo naturalismo convenzionale mediato dai nabis. Un viaggio in Bretagna e in Corsica lo stimolò inoltre alla pittura di paesaggio, che sperimentò utilizzando una tavolozza via via più chiara e luminosa, sull’esempio degli impressionisti.

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DAL PUNTINISMO AL FAUVISMO

Il percorso verso la maturità artistica conobbe una svolta nel 1899 con lo studio delle opere di Paul Gauguin, Paul Cézanne e Vincent van Gogh, che Matisse poté avvicinare grazie all’intermediazione del collezionista John Russel; grande rilevanza ebbe inoltre la conoscenza dell’arte africana e orientale, di cui Matisse apprezzò in particolare il rigore compositivo, la semplificazione lineare e coloristica, il decorativismo. Da questo momento nelle sue tele – principalmente nature morte, interni, nudi femminili – comparvero toni più caldi e si impose una maggiore attenzione alla costruzione spaziale. Nel 1904 le sue ricerche stilistiche sfociarono, durante un soggiorno a Saint-Tropez presso l’amico Paul Signac, nell’adesione al puntinismo, rielaborato in modo personale. Un significativo esempio dell’esperienza puntinista è offerto dal dipinto Lusso, calma e voluttà (1904, Musée d’Orsay, Parigi), nel quale la scomposizione cromatica, attuata per brevi pennellate, si accompagna all’uso di contorni marcati, che danno rilievo ai volumi. Tuttavia, già nelle tele immediatamente seguenti Matisse tornò alla stesura continua del colore, utilizzato in modo sempre meno naturalistico: nel Ritratto di Madame Matisse (detto anche La striscia verde, 1905, Statens Museum for Kunst, Copenaghen), il volto della moglie del pittore è diviso verticalmente da una pennellata verde brillante che corre lungo la linea del naso e contorna gli occhi e la bocca.

Il 1905 fu l’anno della prima esposizione, al Salon d’Automne, dei pittori con i quali Matisse condivideva da qualche tempo riflessioni estetiche e sperimentazioni tecniche: tra gli altri, André Derain e Maurice de Vlaminck. Fu in quest’occasione che il gruppo venne soprannominato spregiativamente fauves (in francese “bestie selvagge, fiere”), con riferimento all'uso di colori violenti e alla distorsione espressiva delle forme. Tra le opere fauve di Matisse vanno citate in particolare il Nudo blu (1907, Museo di Baltimora), Lusso (I) (1907, Musée national d'art moderne, Parigi), Natura morta con torso antico (1908, collezione privata, Parigi), Giocatori di bocce (1908, Ermitage, San Pietroburgo).

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LA DANZA

Esponente di punta di un’arte che si presentava come innovativa e rivoluzionaria, Matisse cominciò a riscuotere l'approvazione di critici influenti e collezionisti, tra cui la scrittrice statunitense Gertrude Stein. Nel 1909, mentre stava realizzando la prima versione della Danza (Museum of Modern Art, New York), ricevette dal collezionista russo Sergej I. Šchukin la commissione per un grande pannello murale sullo stesso tema e per un pendant dedicato alla musica: dei due dipinti, La danza e La musica, completati entrambi nel 1910 e oggi conservati al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, il primo soprattutto è considerato l’apice dell’arte di Matisse, manifesto di un’espressiva semplificazione delle forme coniugata con un dinamismo compositivo straordinariamente efficace e una rara consapevolezza del mezzo pittorico. Analoga sensibilità per armonie lineari e contrappunti cromatici appare evidente nelle tele La stanza rossa (1909) e La conversazione (Ermitage, San Pietroburgo), nelle quali la resa della profondità spaziale appare sacrificata a vantaggio di un raffinato decorativismo.

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ACCORDI CROMATICI E VITALISMO

Fondamento dell’estetica matissiana è la centralità e si direbbe l’autonomia espressiva del colore e della forma, svincolati da ogni obbligo mimetico. Ciò che conta sono le relazioni cromatiche e il ritmo compositivo, elementi che nelle tele di Matisse si caricano spesso di una connotazione vitalistica. Toni caldi, pennellate fluide, forme sinuose si fecero ancora più evidenti dopo i viaggi in Marocco e a Tahiti, che ispirarono all’artista paesaggi luminosi, nudi di opulente odalische, interni esotici.

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LE GOUACHES DÉCOUPÉES

Dagli anni Venti fino alla morte Matisse soggiornò a lungo nel Sud della Francia, in particolare a Nizza e a Vence. Alle opere pittoriche, impregnate dell’atmosfera mediterranea, accostò la produzione di gouaches découpées, composizioni di sagome di carta ritagliate da fogli colorati a guazzo con tinte brillanti e uniformi. Tale procedimento, sintesi delle ricerche tecniche di Matisse, fu applicato in particolare all’illustrazione di libri, tra cui le Poésies di Mallarmé, i Poèmes di Charles d'Orléans e soprattutto Jazz, composto a partire dal 1943 e ispirato al circo, alla natura delle isole oceaniche, alla vita, alla felicità e all’amore (fu pubblicato dall’editore Tériade nel 1947).

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VARIETÀ DI AMBITI ARTISTICI

Tra il 1946 e 1951 Matisse fu impegnato nella progettazione e decorazione della cappella di Sainte-Marie du Rosaire a Vence, su commissione pubblica. Realizzò non solo le vetrate, gli arredi sacri e i mosaici – sortendo effetti compositivi analoghi a quelli ottenuti con il découpage –, ma ideò anche parte dell’articolazione architettonica.

La vasta produzione artistica di Matisse, che godette ancora in vita di fama internazionale, include anche sculture in bronzo, disegni, arazzi, scenografie e costumi teatrali, ceramiche. All’artista sono dedicati due importanti musei, a Nizza e a Cateau-Cambrésis.

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